Studio dentistico Urso – dentisti Cinisello Balsamo
Parodontologia
Cura della parodontite e delle recessioni gengivali
Parodontologia e parodontite
La parodontologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di diagnosticare e curare le patologie che possono colpire il parodonto, ovvero l’apparato di supporto del dente. Tali patologie vanno da quadri più lievi e superficiali di gengivite a quadri ben più gravi e profondi di parodontite che portano a distruzione dei tessuti che sostengono i denti (legamento parodontale, gengive e osso alveolare) rendendoli instabili al punto da causarne mobilità e perdita, nei casi più gravi.
I sintomi a cui prestare attenzione
La parodontite è una patologia subdola perché nelle fasi iniziali può risultare del tutto asintomatica e indolore.
Per questo è importante rispettare le sedute di igiene dentale professionale e prestare attenzione ai segnali che dovrebbero insospettire come gengive arrossate e gonfie, sanguinamento durante le manovre di igiene domiciliare, alitosi persistente, mobilità dei denti e “gengive che si ritirano”.
Diagnosi della malattia parodontale
La diagnosi della parodontite prevede una valutazione clinica da parte del dentista che si sviluppa attraverso un percorso basato sui seguenti punti:
Raccolta dell’anamnesi medica, odontoiatrica e familiare:
L’odontiatra raccoglie informazioni sulla storia medica e dentale del paziente e dei familiari al fine di definire la presenza di fattori di rischio per lo sviluppo della malattia parodontale.
Esame clinico:
Il dentista esamina la bocca, valutando in primis lo stato igienico (accumuli di placca e tartaro) e la presenza di segni clinici come gengive infiammate, sanguinamento e recessione gengivale.
Misurazione delle tasche parodontali:
Il professionista (odontoiatra o igienista dentale) utilizza uno strumento chiamato sonda parodontale per misurare la profondità delle tasche (spazi profondi tra il dente e la gengiva). Tasche più profonde possono indicare una maggiore gravità della parodontite.
Radiografie dentali:
Le radiografie, come le panoramiche o endorali, possono essere utilizzate per visualizzare le strutture ossee intorno ai denti. Possono mostrare la perdita ossea e aiutare nella valutazione della gravità della malattia parodontale.
Esame della mobilità dei denti:
Il professionista (odontoiatra o igienista dentale) valuta il grado di mobilità dei denti, poiché la parodontite avanzata può causare la perdita di supporto osseo e rendere i denti meno stabili.
Dopo una completa valutazione clinica, il professionista sarà in grado di determinare se il paziente presenta una forma di parodontite, la gravità della condizione e se siano necessari trattamenti specifici. In alcuni casi, potrebbe essere richiesto un follow-up regolare per monitorare la progressione della malattia parodontale nel tempo.
Come Curiamo la parodontite
La terapia causale (non chirurgica)
In caso di parodontite manifesta o predisposizione naturale alla malattia, si prevedono sedute di igiene dentale professionale, da ripetere durante l’anno, per istruire i pazienti sulle migliori pratiche igieniche, eliminare l’eccessiva carica batterica presente su denti e gengive ed rimuovere eventuali elementi infetti.
- Il protocollo prevede una fase istruttiva, in cui vengono insegnate al paziente le corrette pratiche igieniche e alimentari.
- Si procede poi alla detartrasi e levigatura radicolare per rimuovere placca e tartaro dai denti (sia sopra che sotto gengiva)
- Infine, se necessario, procediamo con la rimozione degli elementi infetti, ovvero l’estrazione dei denti compromessi nei casi più gravi.
Nell’approccio non chirurgico, la malattia parodontale, il nostro studio si avvale dell’ausilio del laser a diodo impiegato attraverso opportuni protocolli come coadiuvante nella rimozione dei batteri dalle tasche parodontali
La Terapia chirurgica
Quando la terapia causale non è più sufficiente, può rendersi necessario il ricorso ad un approccio chirurgico che varia a seconda del caso.
I principali trattamenti possibili sono:
- Chirurgia mucogengivale: tecnica chirurgica che si concentra sul ripristinare l’estetica del sorriso, migliorare la copertura delle radici esposte e correggere le recessioni gengivali. Essa prevede l’utilizzo di tessuto connettivo, frammenti di gengiva prelevata da altre zone della bocca, o impiego di biomateriali. Tale approccio è da riservarsi a pazienti che presentino una perdita di tessuto gengivale in assenza di un quadro di parodontite.
- Chirurgia resettiva: tecnica chirurgica che prevedeuna rimozione di placca e tartaro sottogengivale (levigatura radicolare a cielo aperto) l’eliminazione delle tasche parodontali e una correzione dei difetti ossei mediante una rimozione controllata dell’osso alveolare. Al termine dell’intervento la gengiva viene “riposizionata” nella sua nuova sede con un allungamento dei denti ed un ripristino dei tessuti parodontali ad una conformazione fisiologica ottimale.
- Chirurgia rigenerativa: tecnica chirurgica che ha per obiettivo la rigenerazione dei tessuti ossei danneggiati dalla malattia parodontale. Tramite l’impiego di protocolli appositi e materiali, come membrane e sostituti ossei, si stimola la crescita di nuovo osso e legamento parodontale, creando le condizioni ottimali per stabilizzare i denti e fornire un adeguato supporto ai tessuti molli.